Il tempo da sempre è una variabile discutibile e discussa.

Sento spesso dire: ”Non ho tempo”, ”Chi ha tempo non perda tempo”, ecc.

Il Tempo è sacro. Sarete tutti d’accordo che il qui e ora è l’unico tempo effettivamente tangibile da poter vivere. Il resto è una costruzione della mente (che mente).

C’è solo un tempo da vivere ed è quello che si manifesta con l’istante presente. Nel qui e ora, nel momento in cui leggete e vi rendete conto di esistere solo perchè siete presenti a voi stessi.

La presenza a voi stessi è l’arma più utile che avete a disposizione, cambia la vibrazione e il livello di coscienza. Vi proietta in un tempo senza tempo.

Per i dettagli sulla presenza a voi stessi e il lavoro su di Se, cliccate pure qui sopra.

Il tempo, per come lo intende ad oggi la società, sembra essere come un entità che sfugge a se stessa; quante volte pensate: ”oggi non ho tempo”, oppure ”il tempo non mi basta mai”.

passo allora nel dettaglio per spiegarvi al livello energetico la differenza sottile ma determinante del tempo interiore e esteriore.

Tempo interiore e Tempo esteriore

Per definizione il tempo è quell’essenza temporale che si esprime attraverso uno spazio.

Aggiungo io che senza consapevolezza del Sè è come vivere catturati dal tempo e quindi sentirsi schiavi del tempo invece di sfruttarlo a proprio favore per l’evoluzione animica.

Correre dietro al tempo esteriore è esperienza comune ma quando iniziate a centrarvi e stare in presenza, sarete voi a decidere quando è il tempo/momento ‘giusto’ per creare la vostra realtà a seconda delle priorità che saprete abilmente discernere.

Il tempo interiore quasi mai coincide con quello esteriore e ciò a cui dovreste mirare è proprio la gestione del tempo interiore che è un TEMPO NON TEMPO.

Il tempo animico è il tempo interiore, mentre quello della personalità è il tempo esteriore.

Lo sforzo costante nel qui e ora e l’auto-osservazione com-portano una presa di coscienza tale per cui si utilizza il tempo come un mezzo di creazione di bellezza; non li si avverte più come limitazione delle proprie espressioni.

Si percepisce invece l’occasione per fare del tempo uno strumento evolutivo a proprio vantaggio. Il tempo che nel qui e ora si dilata e si trasforma in un non tempo viene ad essere la forza per la propria evoluzione animica.

Quindi la distinzione tra tempo interiore e esteriore dipende dal livello di coscienza con cui viene utilizzato il tempo stesso e la vibrazione interiore con cui si ‘percepisce’.

Il tempo interiore differisce da quello esteriore anche per la percezione.

Per intenderci: esteriormente si vive in un anno ciò che interiormente può essere vissuto in un mese. Ovviamente non ci sono delle regole pre- stabilite ma di certo facendo un lavoro di consapevolezza il tempo interiore accelera e si dilata lo spazio interiore. Variabile differente ma connessa.

Le percezioni variano quindi avviene un cambio di consapevolezza che da importanza al tempo esteriore solo nella misura in cui c’è stata una trasmutazione interiore.